Sono la Dottoressa Salvo, laureata in Baccalaureato nel 2016 presso la Iusto Rebaudengo in Psicologia della Comunicazione, ho conseguito presso la stessa Facoltà anche la Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e di Comunità nel 2018. In seguito ho svolto il tirocinio annuale presso il Presidio Ospedaliero del Fatebenefratelli, lavorando sia per la Comunità Forense che per il Reparto delle Dipendenze da Alcol e Farmaco.
Dal 2020 ho lavorato in comunità (Cufrad) per la cura e riabilitazione da sostanze.
In quello stesso anno, ho conseguito l’abilitazione mediante Esame di Stato, iscrivendomi all’Ordine degli Psicologi del Piemonte.
Ho avviato il mio percorso di studi presso la Scuola Cognitivo Comportamentale del Centro Clinico Crocetta nel 2021 per conseguire il diploma in Psicoterapia. Attualmente frequento il III° anno.
Attualmente lavoro come Educatrice presso il Nuovo Centro Clinico per la riabilitazione di adolescenti con Disturbi del Comportamento Alimentare e ho avviato l’esercizio della professione come Psicologa a Torino presso il Nuovo Centro Clinico.
Inoltre svolgo attività di volontariato per offrire supporto psicologico e uno spazio di ascolto presso il servizio offerto dalla VolTo.
La mia formazione mi permette di lavorare al fine di offrire sostegno e supporto psicologico ad adulti, coppie, giovani adulti e adolescenti.
Mi occupo di disturbi d’ansia, fobie, attacchi di panico, disturbi dell’umore, disturbo ossessivo compulsivo, disturbi del comportamento alimentare, disturbi di personalità e traumi.
Il mio metodo di lavoro cognitivo - comportamentale ha come basi la Teoria dell’attaccamento di John Bowlby, i Sistemi Motivazionali di Giovanni Liotti, la Teoria Polivagale di Porges e le linee guida della Psicotraumatologia. Alla base di questi approcci vi è l’idea che, nella maggior parte dei casi, il disagio psicologico presente sia la conseguenza di trascuratezze e mancanze vissute nel rapporto con i genitori durante l’infanzia e l’adolescenza.
Per poter aiutare il pazienti a ridurre la sua sofferenza, cerco di ricostruire insieme a lui, la sua storia di vita, aiutandolo ad esprimere i sentimenti connessi a tale narrazione. Per fare questo è fondamentale l’elaborazione die traumi relazionali relativi alle esperienze di attaccamento.
Lo strumento principale è la relazione, autentica, empatica, non giudicante, collaborativa, in grado di offrire alla persona un’esperienza emozionale correttiva, capace di valorizzare la sua unicità e autenticità.